Guerra in Ucraina: comunicato della Rete Scholars at Risk
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Solidarietà al popolo ucraino e all’istruzione superiore ucraina
Scholars at Risk è solidale con il popolo ucraino e con i popoli di tutto il mondo, compresa la Russia, nel condannare gli atti di aggressione in corso contro il popolo e il territorio ucraino da parte degli agenti e delle forze armate della Federazione Russa.
Riconosciamo l’urgente necessità a livello nazionale e multinazionale di assistenza umanitaria, interventi di sicurezza e diplomazia per porre fine alla violenza e proteggere i diritti, la sicurezza e il benessere della popolazione ucraina. Plaudiamo alle misure già avviate, in particolare dagli Stati confinanti, per assistere gli sfollati e le persone ancora in Ucraina, e ci uniamo agli appelli per una maggiore solidarietà e azioni da tutta la comunità globale.
Nell’àmbito dell’area di lavoro di SAR, prevediamo la necessità di misure concrete per proteggere gli istituti di istruzione superiore, gli studiosi e gli studenti dell’Ucraina. Anche se l’entità del bisogno potrebbe non essere chiara per settimane, o addirittura mesi, siamo pronti ad assistere, anche organizzando posizioni temporanee per il maggior numero possibile di studiosi sfollati o comunque impossibilitati a lavorare in sicurezza in Ucraina, così come per gli studiosi in Russia che potrebbero subire ritorsioni per la loro opposizione all’aggressione o per il sostegno ai colleghi ucraini. Essenziale per questi sforzi sarà un rapido e robusto sostegno finanziario per queste posizioni temporanee da parte dei governi europei, delle istituzioni dell’UE e dei governi di tutto il mondo. La SAR sostiene le proposte dell’iniziativa Inspireurope, finanziata dall’UE, tra le altre, per un programma di borse di studio dell’UE dedicato ai ricercatori a rischio, compresi i ricercatori e gli accademici ucraini, nonché il sostegno ai programmi di sostegno nazionali, nuovi e consolidati, e invita ulteriori iniziative governative, filantropiche o del settore privato.
SAR riconosce e sostiene le recenti azioni e proposte per facilitare, estendere e/o accelerare i processi di immigrazione, visto e/o autorizzazione al lavoro nei paesi confinanti e oltre per tutti gli sfollati dall’Ucraina, compresi gli studiosi, per consentire loro il tempo e la flessibilità necessari per identificare e assumere posizioni presso istituzioni ospitanti in Europa e altrove. SAR chiede alle autorità di includere in queste azioni un sostegno adeguato per gli studiosi e gli studenti ucraini fuori dall’Ucraina, così come per gli studenti e gli studiosi internazionali sfollati o ancora all’interno del Paese.
Insieme alle organizzazioni partner che lavorano nel settore dei diritti degli studenti, la SAR sostiene le richieste di programmi nazionali per studenti a rischio, sul modello delle iniziative esistenti in Norvegia, Germania e Polonia, così come altre risposte urgenti per gli studenti ucraini per consentire loro di continuare gli studi in sicurezza.
SAR apprezza l’intenzione di alcuni governi e istituzioni di dissociarsi dalla cooperazione formale con agenti, agenzie governative e forze armate della Federazione Russa. La sospensione di tali contatti e attività è giustificata per consentire valutazioni volte a garantire che le attività non costituiscano un sostegno ad atti di aggressione. Tuttavia, per quanto riguarda il settore dell’istruzione superiore in particolare, SAR mette fortemente in guardia contro la sospensione o l’eliminazione eccessiva o indiscriminata dei contatti e delle attività accademiche che possono inutilmente compromettere la libertà accademica o il benessere degli studiosi in Russia o provenienti da essa, che possono essi stessi affrontare ritorsioni per la loro opposizione all’aggressione o il loro sostegno ai colleghi ucraini, e che possono essere alleati vitali per la libertà accademica nel lungo termine.
SAR elogia le numerose istituzioni membri della rete SAR, le sezioni SAR, le reti partner e le organizzazioni partner pronte a offrire sostegno ai colleghi ucraini, comprese le posizioni temporanee di ricerca, di insegnamento e di studio, e coloro che sono altrimenti al fianco del popolo ucraino. La SAR è disponibile a sostenere le istituzioni membri della rete che ricevono richieste e suppliche di aiuto da parte dei colleghi ucraini. Con l’evolversi della situazione, SAR prevede di segnalare ai membri della rete i candidati appropriati per eventuali opportunità di accoglienza. SAR accoglie con favore le comunicazioni e i suggerimenti sulle sfide, i bisogni e i tipi di attività di supporto di cui i membri potrebbero aver bisogno o che potrebbero essere in grado di offrire, e lavorerà per sviluppare una programmazione che affronti questi aspetti man mano che la situazione si sviluppa.
La missione di Scholars at Risk è di proteggere gli studiosi minacciati e di promuovere la libertà accademica. Lo facciamo perché gli studiosi e la libertà accademica sono essenziali per una ricerca, un insegnamento e un discorso di qualità. Ma lo facciamo anche perché sono essenziali per società democraticamente legittime e rispettose dei diritti; società in cui «lasciamo le nostre armi alla porta» e abbracciamo la ragione, l’evidenza e la persuasione per risolvere i conflitti. L’aggressione in corso contro l’Ucraina e la sua popolazione è un netto rifiuto di questo principio, e come tale un completo rifiuto dei valori fondamentali dell’istruzione superiore che sono stati riconosciuti dalla comunità internazionale, anche nel comunicato di Roma 2020 dei ministri dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, di cui la Russia e l’Ucraina sono membri.
La solidarietà in difesa di questo principio è essenziale. Essenziale per l’Ucraina. Essenziale per tutti noi. SAR è al fianco del popolo ucraino. Lavoreremo con le molte istituzioni membri della rete SAR, sezioni SAR, reti partner e organizzazioni partner a sostegno dei nostri colleghi a rischio. E invitiamo a suggerimenti o offerte di assistenza materiale, finanziaria o di altro tipo per questi sforzi contattandoci all’indirizzo scholarsatrisk@nyu.edu.
Robert Quinn
Direttore esecutivo
2 marzo 2022